Piove
sempre sul bagnato. È di ieri la notizia che i vigili urbani di Roma
hanno denunciato gli organizzatori del comizio di Silvio, quello
delle lacrime calde sul Caraceni, per montaggio di palco senza
autorizzazione. Pronta la reazione di Brunetta: “E allora, i
vucumprà che girano senza permesso di soggiorno e licenza di vendita
al dettaglio?” Il mondo ha riso, ma va bene così. Ma la più
grande in assoluto, come sempre, è stata Daniela Santanché, alias Miss
Falco. Parlando con i giornalisti e agitando l'indice ammonitore, ha
dichiarato: “Si deve sapere che questo è un paese che permette a
un uomo come Silvio Berlusconi di andare in carcere, perché lui
sceglierà il carcere”. A parte il fatto che in tutti i paesi del
mondo se commetti un reato in carcere finisci, non si capisce poi con
quell'”uomo come Berlusconi” dove voglia andare a parare. Perché,
il re dei cazzi suoi; della rottura del fronte sindacale; del
devastatore della sicurezza nei luoghi di lavoro; del crollo della
scuola pubblica, della cultura, dei beni ambientali e architettonici;
santo protettore degli evasori fiscali; degli immobiliaristi; dei
costruttori e dei collezionisti di ville e castelli; re indiscusso
delle cene eleganti e delle orge sfrenate burlesquatte; lo
sputtanatore internazionale dei latin lover nostrani che mai
avrebbero fatto quegli apprezzamenti a Michelle Obama; il teorico
degli interessi privati nel pubblico; dei vaccini contro il comunismo
(e la Sars); della Protezione Civile Spa con tanto di massaggi
bertolasiani al Salaria Village; del gas di Putin e del bacio di mano
a Gheddafi; delle amicizie pericolose con i peggiori dittatori del
mondo; dell'istigatore di silenzi profumatamente pagati; delle
Scapagnini Pills e del “ma lei quante volte viene” è da
considerarsi un uomo? Sapete che c'è, nonostante il lungo elenco di
nefandezze testè riportate, per moltissimi italiani Silvio non è solo
un uomo ma un simbolo. Ha ragione quando afferma di essere “molto
invidiato” perché dopo venti anni di disinformazione gossippara,
nell'immaginario degli italiani Silvio è diventato un modello da
seguire. L'ostentazione del lusso e delle ricchezze, l'abbondanza di
donne che lo circondano, anche se ben pagate e con la sicurezza di
una carriera parlamentare prima, ministeriale poi, generano invidia.
E allora tutti cercano di imitarlo. Magari con una sola amante, una
barchetta da diporto, un pied-à-terre, la presidenza di una
squadretta di calcio dilettante, una tivvù di condominio, un Suv da
11mila500 euro che sembra ne valga 40mila, un finto vulcano ricavato
da un kit per etnologi in vendita da Lidl. Il berlusconismo, in
fondo, sta tutto nella voglia di imitare il teorizzatore del pensiero
edonista del Terzo Millennio. Forse è questa la ragione per la
quale, quelli del Pd, hanno sempre difeso e tutelato l'originale più
di un bene prezioso, più di Pompei.
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