Danielona
è irrequieta. La pitonessa del Pdl (a proposito di pitoni, ne hanno
ritrovati 6 in pochi giorni nel bergamasco. Ma che cazzo ci fanno i
bergamaschi con i pitoni?), sta affinando le armi per l'ennesimo
trionfo di Silvio alla testa della rinata armata cazzeggiante di
Forza Italia. Le prime prove di 3x6 (manifesti giganti, nda)
inneggianti al partito del cavaliere, con lo slogan “Ancora in
campo per l'Italia” (e per gli affari di famiglia), sono apparsi a
Milano e, a breve, approfittando del solleone agostano, campeggeranno
in tutte le città dello Stivale. La campagna elettorale, per chi
avesse ancora dubbi, è partita. Silvio, in attesa di un segnale
forte dal Quirinale, ha pensato di mettere le mani avanti.
“Prepariamoci – ha detto ai suoi – qui o mi salvo il culo io o
affondate tutti con me”. E i pidiellini, che senza Silvio non
sarebbero buoni neppure a controllare le auto nei piazzali delle
discoteche, hanno deciso all'unanimità di seguire il benefattore
nell'ultima, sanguinolenta follia. Perfino 'O Schiattamuort ha deciso
di dire “sì” ancora una volta. Povero Angelino, era convinto di
essere il delfino e invece, con Marina che nuota nell'acquario
travestita da piraña, dovrà
accontentarsi di svolgere il ruolo che in fondo è sempre stato suo,
quello del pesce-palla buono per essere preso a calci sperando di
fare gol. Danielona, intervistata dal Tempo, ha detto la sua sulla
situazione politica italiana. Siccome siamo convinti che anche lei,
come la maggioranza dei colleghi di partito, abbia letto in
tutta la vita una decina di libri, ha, come dire, una visione
limitata delle cose e delle vicende umane. Lei ha un verbo, uno solo,
si chiama Silvio Berlusconi, per il resto che diavolo volete che
gliene freghi di quell'immensa rottura di palle che si chiama Dante
Alighieri? E così, da anni, ripete sempre le stesse cose non avendo
nemmeno il buon gusto, o l'intelligenza, di usare qualche sinonimo,
di un contrario non se ne parla proprio. Allora: “Per me questo
governo è finito perché non fa azione di governo ma rimanda tutto.
La sua azione di governo è già finita”. Ora, come può un'azione
di governo finire se non è mai iniziata? Non è un controsenso
affermarlo anche se i metodi da Balena Bianca di
LettaLetta sono come le bugie, hanno le gambe corte? Ancora:
“Letta non si metta a fare giochi di parole all'estero, dove
già faticano a comprendere i nostri controsensi politici”. È
vero. LettaLetta dovrebbe imparare da Silvio: barzelletta su Mohamed
Esposito, “cucù” alla Merkel, proposta di pomiciata
all'interprete, “kapò” a Martin Schulz, “mister Obama”
urlato davanti alla regina Elisabetta, “wow” detto a Michelle con il presidente USA che ha pensato “io le armi col cazzo
che le tolgo di mezzo”. Questo è stato, per anni, il modo di
comunicare del capo degli italiani a livello internazionale.
Inarrivabile, ha ragione Danielona. E infine la sentenza madre di
tutte le sentenze: “Fingere che quasi dieci milioni di italiani che
rimangono senza rappresentanza politica non sia un problema del
Paese, significa avere gli occhi bendati”. Danielona vuole, per
Silvio, la grazia preventiva, e la fregatura è che il Capataz non
potrà neppure usufruire del decreto svuota-cerceri perché lui in
carcere non ci sta (ancora). Quando sentiamo questa storia che non si
può dare torto a 10 milioni di elettori, ci torna sempre in mente Al
Capone. Pensiamoci un attimo. Nei guai con il fisco americano, Al si
poteva presentare alle elezioni e ricavarne così qualche beneficio.
Purtroppo per Al, l'America non è l'Italia. Lì, se frodi il fisco
ti mettono in galera e buttano la chiave e, se hai qualche pendenza
penale, non ti consentono mica di candidarti. In Italia, paese di
Pulcinella (nulla contro la nobile commedia dell'arte) e delle stragi irrisolte,
tutto è invece concesso e ammesso, perfino che i carabinieri di
guardia al Senato, salutino militarmente un pluripregiudicato. Mai un
attimo di vergogna. Mai una botta di dignità.
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