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mercoledì 27 marzo 2013

Crimi se la dorme e i grillini dicono “no” a Bersani. Torna un incubo: Piergigi apre al Pdl.

Vito Crimi: "Torno subito"
Chi di web e di marchingegni digitali ferisce, di web e di marchingegni digitali perisce. Dopo aver sbeffeggiato “Morfeo”, alias il presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, reo di essersi appisolato nei momenti ufficiali, il portavoce del M5S al Senato, Vito Crimi, è stato colto, durante l'abbioccamento post-prandiale, comodamente appoggiato al suo scranno di Palazzo Madama, con gli occhi chiusi. Suggestive le giustificazioni degli ultras grillini: “Crimi lavora come un forsennato, un momento di cedimento è giustificato. Mica ha trascorso la notte a scopare, lui!” A parte il fatto che non crediamo che i militanti del M5S controllino via webcam anche il sonno dei loro rappresentanti, ma, oggettivamente, che uno possa essere colto da una botta di sonno al Senato, ci sta. Non ci troviamo nulla di scandaloso in tutto ciò, se non il fatto che sul sonno di deputati e senatori, sul giocare a Farmville durante le sedute parlamentari o, peggio, sullo sfogliare siti porno mentre ha chiesto e ottenuto la parola Mara Carfagna, da parte di vecchietti arzilli e parecchio voyeur, i grillini ci hanno costruito una mezza campagna elettorale, insultando a pezze nel culo tutti quelli che, pagati dai contribuenti, passavano buona parte del loro lavoro di rappresentanti del popolo a giocare. Qui non c'entra scopare o meno la notte né avere una digestione complicata, c'entra solo che dormire mentre si lavora è come leggere il giornale in ufficio, un abuso da richiamo o da nota di demerito. Siamo tutti esseri umani, e l'avvento degli esseri perfetti di Gaia è ancora lungo da venire per cui, se uno dorme, lasciatelo in pace, si chiami Crimi o Brunetta fa lo stesso, dormire è sempre dormire. Comunque, a parte questa scivolata del candidato al prossimo “Premio Stakanov 2013”, c'è da registrare che il gruppo del M5S al Senato ha votato “no” a un eventuale appoggio al governo Bersani. Sapete, a volte, durante queste giornate di tira e molla fra Piergigi e i grillini, c'è venuto in mente quel tizio che in tutti i modi, e con tutti gli argomenti possibili, chiedeva alla sua ragazza. “Me la dai”? E la ragazza, gli rispondeva immancabilmente “no”. Se una non te la vuole dare, è inutile che insisti perché, non essendo un violentatore, è bene che te ne faccia una ragione. E poi ci si è messo anche Napolitano che da Bersani pretende addirittura i numeri, fatto mai accaduto in precedenza né con Ciampi né con Scalfaro. Il segnale è inequivocabile, un governo Bersani, a queste condizioni, non lo vuole neppure il Colle e allora Piergigi ha deciso di fare un passo indietro. Quale? Ha iniziato ad aprire al Pdl il quale ha già fatto sapere che non solo pretende ministri, ma che vuole anche porre il veto su nomi di personaggi sgraditi. Lo sapevamo, doveva accadere ed è accaduto. Addio alla legge sull'ineleggibilità, addio al conflitto di interessi, addio al falso in bilancio, addio alla lotta all'evasione fiscale, benvenuta riforma sanitaria, della scuola, della cultura, del lavoro secondo, ovviamente, la logica di questa destra da taverna dei 7 peccati. Berlusconi ci meritiamo. Berlusconi sarà. Dategli pure il Quirinale, fatelo contento e, con grande cordialità, andate affanculo. Piccolo inciso. Ha ragione Franco Battiato, su tutta la linea. Sottoscriviamo ogni sua parola. Prima della precisazione imposta dalla real politik.

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