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domenica 3 marzo 2013

Grillo si attrezza per l'eternità. “La Costituzione ha bisogno di una nuova architettura. Renzo Piano presidente della repubblica”.


Beppe Grillo, quando s'infervora, lascia trasparire barlumi di verità. È successo quando ha detto “Meno male che non abbiamo la maggioranza, avremmo avuto dei problemi”. È vero, e bravo, il leader del M5S ad ammetterlo. Grillo è il primo a rendersi conto di avere a disposizione una, per ora e politicamente parlando, Armata Brancaleone. Sa benissimo che, a malapena, molti degli eletti conoscono la differenza fra una legge e un decreto legge e sa benissimo che i meccanismi parlamentari non sono un “mi piace” su Facebook né un twoosh su Twitter. L'impressione, considerando che da questo pomeriggio iniziano gli Stati Generali dei parlamentari e dei senatori del Movimento, è che questa prima legislatura occorra agli eletti per prendere le misure del paese che, sperano loro, governeranno dopo le prossime elezioni (autunnali?). Insomma, tutti a scuola di diritto costituzionale, poi di economia politica, poi di storia patria partendo dagli Etruschi, poi del teatro e del cinema, infine della televisione e dei social-network. I grillini dicono, giustamente: “Noi non siamo tuttologi, come i politici che vanno in tv e sembra che sappiano tutto loro e invece non è vero. Noi dobbiamo imparare e lo faremo”. Ne siamo certi, le donne e gli uomini del M5S impareranno prestissimo a fare il loro lavoro di “stipendiati dal popolo” anche perché, così riporta l'Huffington Post di oggi, le banche d'affari si sono innamorate di Beppe Grillo e alle banche d'affari, si sa, occorre rispondere sempre con ricchezza d'argomenti. La prima banca ad innamorarsi dell'ex comico è stata Goldman Sachs. Lungi da noi ogni umana invidia, ma se fossimo dei politici e venissimo a sapere che la Goldman Sachs si è innamorata di noi, ci chiederemmo dove e in cosa abbiamo sbagliato. Ma anche il potentissimo Credit Suisse sembra che voli sulle ali dell'entusiasmo della collega banca americana, tanto da prevedere che la Bce allargherà, grazie e Beppe, i cordoni della borsa e taglierà contemporaneamente i tassi d'interesse. Le banche, cari amici e lettori, si sono rese conto che il fenomeno Grillo non è destinato a esaurirsi come i Pirati tedeschi, e temono che gli Indignados spagnoli decidano di scendere in campo proprio come i grillini italiani, e allora che fanno? Si attrezzano. Iniziano con le lusinghe poi, si vedrà, dipenderà dalla loro forza di persuasione e dalla malleabilità dei soggetti coinvolti. Chi sta patendo come Sisifo, oberato da un peso di portata storica, è Piergigi Bersani, ogni giorno vittima degli attacchi a testa bassa di Grillo. Gliene ha dette di tutti i colori ma Piergigi non reagisce, abbozza, lascia correre. Persino quando lo ha chiamato “47 morto che parla”, gli ha risposto “lo venga a dire in Parlamento”. Che differenza fa, lo sa solo Piergigi ma, contento lui... Grillo sta spingendo il Pd alla unione contronatura con il Pdl, altro che matrimonio gay!. E gli scopi sono chiari, anche troppo: non assumersi responsabilità, gridare all'inciucio, condurre una opposizione durissima dal momento in cui i suoi capiranno la differenza fra una legge e un decreto legge e un voto in commissione e uno in aula, distruggere definitivamente ogni fiducia degli italiani in questa classe politica e, alle prossime elezioni, prendere la maggioranza assoluta, dopo essersi assicurato l'alfabetizzazione dei deputati e dei senatori. In vista della prossima, futura maggioranza 5Stelle, Grillo ha pensato di iniziare da subito la riforma dell'architettura dello stato. Infatti ha proposto Renzo Piano alla presidenza della Repubblica. Beppe vuole che gli attrezzi il Quirinale in modo eco-compatibile, non può permettersi di pagare milioni di euro di elettricità e di riscaldamento. E che cazzo.

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