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martedì 19 marzo 2013

Silvio, prove di golpe con burlesque. Il Pdl contro il ventilato 'cappotto' della sinistra: “Sarà lotta dappertutto”.


Provateci voi, dopo 20 anni di potere assoluto, a sopravvivere sapendo di non contare più un cazzo! Umanamente è frustrante, psicologicamente è devastante. Lo capiamo, Silvio. Abituato ai grandi numeri del mandato popolare, e alla benedizione apostolica del Segretario di Stato Vaticano, per anni ha avuto un solo nemico dichiarato, la magistratura “rossa”, che non gli ha perdonato le corruzioni, le concussioni, le evasioni fiscali, le violazioni dei segreti d'ufficio, le istigazioni alla prostituzione (anche minorile) non potendo annoverare fra i reati civil-penalmente perseguibili, l'arroganza, il dileggio, il disprezzo, il pressappochismo, l'ignoranza crassa, la volgarità, il genocidio culturale, il cattivo gusto e i barocchismi orgiastici finti-burlesque. Fuori dai giochi per l'elezione del Presidente della Camera, fuori per quella del Senato (nonostante il tentativo di ripetere il “botto Scognamiglio-Spadolini”, suggerito da quel genio della strategia politica che si chiama Roberto Calderoli), Silvio sta correndo il rischio di trovarsi ai margini anche della competizione che porterà all'elezione del prossimo Presidente della Repubblica.
E allora fa sapere, neppure timidamente, che nel caso in cui il Pd dovesse far eleggere uno dei suoi (i numeri li avrebbe anche), sarebbe caos, la spada fiammeggiante dell'ex Dux si abbatterebbe violentemente nelle piazze, per bruciare ogni residuo di resistenza anti-destra violenta, alla faccia della piena rappresentanza del popolo dei moderati, che Silvio si è preso arbitrariamente in 20 anni di cazzate stratosferiche. Il Berlusconi vero, cari amici e semplici conoscenti, è questo. Il sorriso perennemente stampato in faccia, frutto di un accurato lifting teatral-istrionico, è lo stesso di Joker, con l'unica differenza che Silvio non è Jack, e le sue performance interpretative non vanno oltre il monologo su Mohammed Esposito. Silvio è intimamente cattivo e, come tutti quelli che sanno di esserlo, per mascherare il suo lato diabolico predominante, fa la carità: una dentiera nuova, un paio di occhiali da vista, una protesi ortopedica, una fornitura maxi di pannoloni, un peluche da sezionare in quattro per bambini poveri, un buono acquisto per 10 confezioni di Algasiv, una confezione famiglia di Magnesia Bisurata per gli italiani che scambiano la fame per stipsi. Niente Mini rosse col tettino bianco, niente farfalline pakistane, niente affitti pagati alla comunità delle Olgettine, niente bollette e servizi a carico di Spinelli, quelli non sono regali, ma pagamenti per prestazioni co.co.co. “Vogliono farmi fare la fine di Craxi”, ha tuonato Silvio rivolto ai magistrati di Milano e, principalmente, a Ilda, la più “rossa” di tutti. Così, mentre Beppe Grillo lo vede già in slip tigrato, gigioneggiare sulle spiagge della Tunisia alla ricerca delle Ruby perdute, Silvio inizia a temere il peggio per sé, per le sue imprese, per la fidanzatina, per gli stipendi dei legali, dei maggiordomi, del tenutario del mausoleo e del giardiniere di Arcore: lo stalliere l'ha licenziato qualche anno fa. Come dargli torto, allora, se pensa di rivolgersi ai giudici per rivedere al ribasso l'assegno di mantenimento alla ex consorte? Lo ha detto chiaro: “Io, 100mila euro al giorno a Veronica non riesco più a darli. Il restauro della villa di Hammamet mi sta costando un fottio”. È così che Piergigi Cuore t'oroBersani, impietosito dal tono querulo del mendicante Silvio, ha iniziato qualche timida apertura nei confronti dell'ex Capataz. “Porco boia - ha detto Piergigi – non possiamo mica far tutto da soli. Il Presidente della Repubblica deve essere il frutto di un cammino comune”. Eppure, la possibilità di eleggere uno di sinistra (sic!) che vada bene anche a Silvio c'è. Si chiama Massimo D'Alema e viene da lontano. Da troppo lontano.

1 commento:

  1. Silvio ti tira sempre fuori il peggio (o meglio?). Quasi quanto D'Alema... che duo!
    Carlo

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