Translate

martedì 18 aprile 2017

Cornetto&Cappuccino. Don Mario e la messa sospesa per mancanza di fedeli. Se il carciofo tira più dello spirito


Don Mario e la messa sospesa per mancanza di fedeli. 
Se il carciofo tira più dello spirito

I continui sold-out di Piazza San Pietro quando parla Papa Francesco, le folle oceaniche che lo accolgono in tutto il mondo, devono aver creato una specie di sindrome da solitudine in molti dei parroci italiani. Sembra quasi che il messaggio destinato anche al più povero di noi, abbia bisogno, considerata la premessa, di pubblico, di spettatori possibilmente paganti, di tante persone disposte ad ascoltarlo per poter essere efficace e penetrare nelle pieghe più nascoste del nostro desiderio di credere.
Una volta, tanto tempo fa, mi divertivo (oddio mica tanto) a fare il cineoperatore nella sala parrocchiale del mio paese. La domenica sera era un terno al lotto, potevano starci dieci persone o una, lo spettacolo doveva continuare e non importava che il giorno dopo dovessi andare a scuola. Addio alla Domenica Sportiva, un saluto cordiale a Sandokan e via nella neve a fare il mio dovere di dispensatore di immagini. La fregatura era che il maresciallo della caserma dei carabinieri, insensibile agli sceneggiati e allo sport, veniva al cinema solo la domenica sera e come potevo fare a cacciare il maresciallo? Capitava così che fossimo in tre, il maresciallo, la maschera e io.
Evidentemente però, nella chiesa di don Mario Sgorlon, parroco di Sant'Erasmo, davanti al Lido di Venezia, la domenica non va neppure il maresciallo dei carabinieri tanto che, stanco di ritrovarsi da solo a celebrare la messa, ha affisso un cartello sul quale ha scritto: “Messa sospesa per mancanza di fedeli”. Ovviamente il cartello ha fatto il giro d'Italia e gli organi di informazione, più o meno ironicamente, lo hanno commentato.
Don Mario, intervistato, ha in un primo momento dato la colpa agli esigui abitanti della parrocchia (circa 40 se sono tutti in salute), poi alla secolarizzazione in atto da tempo, ancora alla pasquetta e alla gita fuoriporta e infine, dulcis in fundo, ai carciofi gustati in tutti i modi di cui la sua zona è ricca e famosa. Insomma, le parrocchiane in questi giorni sono impegnate a cucinare i carciofi, e i bisogni dello stomaco, si sa, a volte diventano più pressanti di quelli dell'anima. L'immortale Totò avrebbe detto: “All'anima dei carciofi”.



Nessun commento:

Posta un commento