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mercoledì 5 aprile 2017

Cornetto&Cappuccino. Ladri italiani. La Svizzera dei luoghi comuni


 Ladri italiani. La Svizzera dei luoghi comuni

Quasi quasi bisognerebbe dichiararle guerra. Pensate se Benito, dal famoso balcone di Piazza Venezia invece che prendersela con la Perfida Albione e la Francia, se la fosse presa con la Svizzera dei perfidi orologiai e cioccolatieri. Probabilmente ci avrebbero sconfitto anche loro, ma questa è una storia che non potremo mai appurare.
Quello che invece possiamo verificare, è ancora l'alto tasso di sfiducia che gli svizzeri hanno nei confronti degli italiani, diciamo di tutti meno che di Sergio Marchionne che, come si sa, guadagna in Italia e paga le tasse da loro. Lontani dall'accoglierci come l'obbligo di buona vicinanza esigerebbe, gli svizzeri continuano a considerarci un popolo di disordinati, sporchi, brutti, bassi, scimmieschi ma soprattutto ladri. Sono convinti che dalle 23 alle 5 del mattino, gli italiani compiano sul loro territorio massacri e nefandezze, efferatezze impensabili, furti sacrileghi nelle austere canoniche luterane, rapine a orologiai che a quell'ora sono notoriamente aperti, raid nelle cioccolaterie con attacchi iperglicemici da coma.
Qualche tempo fa, a Milano, avevamo un amico che tre giorni a settimana, alle dieci di sera, partiva per la Svizzera e tornava a casa all'alba. All'inizio abbiamo pensato che trafficasse, che fosse uno dei tanti spalloni che portavano nelle banche di Lugano i soldi neri dei cummenda meneghini.
Poi, una mattina che tornò con gli occhi neri e qualche dente in meno, scoprimmo che aveva una liaison dangereuse con la moglie svizzera di un infermiere calabrese. Il corn... pardon l'infermiere, insospettito, aveva detto alla moglie di andare in ospedale mentre era rimasto nei pressi di casa. All'arrivo del mio amico, lo aveva affrontato e bastonato come un pinolo nel mortaio del pesto alla genovese ma senza olio extravergine e il basilico.
Così gli svizzeri, per salvaguardare l'integrità delle mogli, amanti e concubine, con una decisione che ha fatto scalpore, hanno deciso di chiudere tre accessi minori sulla linea di confine Italia-Svizzera dalle 23 alle 5, ore in cui gli infoiati amanti italiani attraversano il confine per un po' di piacere.
I tre valichi, Novazzano-Marcetto, Pedrinate e Ponte Cremenaga, distribuiti nelle province di Como e Varese, resteranno quindi chiusi per gli italiani e solo per gli italiani.
Inutile dire che la Farnesina è prontamente intervenuta e, convocato l'ambasciatore svizzero Giancarlo Kessler, gli ha consegnato la dichiarazione di guer... pardon la nota di protesta del nostro Governo. Il mite Kessler (un cognome, un programma), balbettando, ha detto che il blocco durerà solo sei mesi e che è stato fatto per ragioni di mera sicurezza. 
La moglie dell'ambasciatore, evidentemente sollevata, ha fatto una carezza al marito e gli ha sorriso. Sei mesi passano in fretta.



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