Ormai
è deciso. Presidente del Consiglio Giuliano Amato, alias Topolino, alias il
Dottor Sottile; ministro degli Esteri, Mario Monti (lo aspettano febbrilmente
in India), ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, alias The Voice,
Pier Carlo Padoan (direttamente dall’Ocse), ministro dell’Economia: un dream
team di 300 anni però portati bene. Matteuccio , invece, ha sperato fino all’ultimo. Aver
trombato prima Franco Marini, poi Romano Prodi, e costretto alle dimissioni
Piergigi Bersani e tutta la presidenza del PD, con Rosy Bindi in testa, non è
bastato per avere il via libera da Silvio. Il Capataz gli si è infatti messo di
traverso. Berlusconi teme Renzi, questo si sa, teme soprattutto che gli possa
fregare la leadership nel Pdl, perché qualcuno dovrà spiegarci una volta per
tutte, cosa diavolo ha Renzi di sinistra nella sua politica, se non l’aspetto...
ma quello è declinato al maschile: sinistro. Così, dalla svolta rivoluzionaria
siamo passati, in un mezzo giro di valzer, alla Restaurazione totale.
Aggravante non da poco: una classe politica che il Financial Times ha definito
(bontà sua) “gnomi” ma che, alla luce dei fatti, risulta essere composta da
individui loschi, squallidi, tristi e pure un po’ coglioni. Sentirsi
sbeffeggiati dallo scranno più alto di Montecitorio, dal Primo Italiano, in un
clima da primo giorno di scuola con tanto di maestro incazzato perché gli hanno
respinto la domanda di pensionamento, loro lo hanno preso per un “monito alto
espresso con viva e vibrante soddisfazione”. Insomma, più venivano bastonati e
più i nostri politici applaudivano: coglioni come sono non si sono resi conto
che Napolitano li stava trattando da deficienti. Incredibile, l’uscita di Vito
Crimi e di Roberta Lombardi: “Il Presidente della Repubblica ha riconosciuto
che non siamo un’emergenza”. E vivaddio, ma chi vi credete di essere, Frida Kahlo
e Diego Rivera o, meglio, Osvaldo Valenti e Luisa Ferida? Nel frattempo, Beppe
Grillo ha detto chiaro e tondo che il M5S voterà “no” al governo dell’inciucio,
ma c’era qualcuno che pensava il contrario? Dopo la batosta in Friuli (Beppe
era convinto che sarebbe stata la prima regione governata dai 5S), è arrivato
anche lo stop alla collaborazione sicula con Crocetta. “Sentiamo aria di
inciucio anche a Palermo”, hanno detto i grillini della Trinacria, non è che,
invece, il Movimento ha già perso la sua spinta propulsiva avviandosi a diventare,
come la Lega, un prefisso telefonico? Da oggi inizia il ponte del 25 aprile, la
nostra Festa della Liberazione. A un certo punto abbiamo pensato di
festeggiarla davvero, la Liberazione, da quell’incubo ventennale di nome
Silvio. E invece, ricorderemo la Resistenza con il craxiano Amato. Tutto
cambia, nulla cambia perché quando, ieri, una giornalista ha ricordato al
Dottor Sottile il prelievo forzoso sui conti correnti, sapete cosa le ha
risposto Topolino: “Scusi, lei in banca quanto ha?”
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