Fermi
tutti. Bocce ferme. Cos'è la democrazia per Casaleggio, un
venticello sottile che fa venire i brividi alla schiena? Un orpello
idiomatico? Una s-regola sintattica? Un concetto sulfureo? “Il
candidato alla presidenza della repubblica lo sceglie la Rete”. E
su questo siamo tutti d'accordo, anche se, da facenti parte della
Rete, ci sentiamo esclusi. La rete sceglie ma, secondo Casaleggio,
sceglie male. Allora, a urne virtuali ancora aperte, contravvenendo a
qualsiasi regola di un gioco non suo, dà apertamente consigli per
gli acquisti: “Niente Prodi, niente Bonino”. E succede
giustamente un casino, perché non si è mai visto al mondo qualcuno
contraddire se stesso a stretto giro di clic. La democrazia è
rischiosa, non sempre vede rispettati i propri pensieri. Il gioco
della maggioranza, del + 1 che fa vincere, non è solo un gioco ma
una regola. E le regole del gioco, anche se ti chiami Casaleggio, e
tratti con gli industriali teorici della “dipartita serena” delle aziende in
crisi, le devi rispettare. Dietrofront, quindi, clamoroso e una
figura di merda colossale. La stessa di Roberta Lombardi che, in conferenza stampa, afferma sbigottendo tutti, “dove sta
scritto che il presidente della repubblica debba avere più di
cinquant'anni?” Sulla Costituzione, Roberta, su quel libretto che
avete detto di aver studiato durante le ore dell'occupazione della
Camera e del Senato. Dove? Articolo 84, poffarbacco. Ma alla Lombardi
in questo momento perdoniamo tutto. La perdita del suo amato
portafoglio, con dentro scontrini per 254 euro rimborsabili, le ha
fatto sbroccare il ciriveddro. Colta dalla disperazione, ha chiesto
un referendum in Rete per sapere come fare, in assenza di pezze
giustificative, a farsi rimborsare. Ma con lo stipendio che prendi,
ti attacchi pure a 254 euro? Perché non decidi di devolverli al
fondo Cig, coperto fino a giugno e poi rivoluzione? L'hanno presa per
il culo tutti. Prima i fasci statisti, poi Ballarò, poi la
disconoscenza della Costituzione, poi il portafoglio, Roberta, c'è
un limite a tutto. Tale e quale, la Lombardi, al suo collega
senatoriale Crimi. Il buon Vito, ieri sera in forma smagliante da
Vespa, uno dei salotti televisivi criminalizzati (hihi!) dal suo
capo, deve avere una qualche forma strana di malattia del sonno.
Piglia e s'accuccia dappertutto. Sugli scranni del Senato o su una
poltrona del Freccia Rossa per lui è lo stesso. Il lavoro lo
sta massacrando e la sua autonomia è limitata e poi, Vito, il
Freccia Rossa, cazzo. Ma non siete voi quelli che odiano i privilegi?
Ma non siete voi quelli che hanno detto, un po' di tempo fa, che
avrebbero viaggiato con la gente, in mezzo alla gente, facendo
intendere che avreste preso solo regionali (anche se veloci)? Ma il
Freccia Rossa non costa più dell'aereo?
Ragassi, nel Pd volano
stracci. Matteo dà dei vecchi rincoglioniti e parassiti alla
Finocchiaro (“carrello umano della scorta per la spesa all'Ikea”)
e a Marini (“trombato al senato dai suoi stessi elettori”). E
pensa che, siccome sono rincoglioniti, non gli risponderanno. Invece
lo hanno fatto e si è beccato del “miserabile”. Ignaro, caduto
improvvisamente dal pero, Matteo si è indignato della replica alle
sue offese, e dichiarandosi “rammaricato”, se n'è andato a Parma
a festeggiare i cento anni di Pietro Barilla. E sapete chi ha
incontrato? Silvio, con il quale ha fatto quattro chiacchiere piangendogli sulla spalla. È stato allora che Silvio gli ha
accarezzato il capo, gli ha dato la sua eterna benedizione e gli ha detto sommessamente: "Non te la prendere, il Pd sta sulle palle anche a me".
Amiamo
Boston, la città più europea d'America, la capitale della cultura,
parliamo di cultura e non di sperimentazione o innovazione, dati
caratteristici di New York. L'abbiamo girata a piedi, conosciamo quei
luoghi. Ne abbiamo ammirato la tolleranza e invidiato alcune
strutture (MFA e ICA) su tutte. Centro mondiale della ricerca (MIT) e
delle Università (Harvard, Cambridge e Boston), capitale mondiale
dei trapianti e dell'innovazione medica (MGH), Boston è stata
attaccata al cuore ieri, durante una manifestazione, la maratona, che
è la seconda al mondo per “anzianità”, dopo quella di Atene. Le
bombe, piazzate sulla linea del traguardo, non hanno ancora una
matrice, solo, per il momento, tre morti e decine di feriti gravi.
Sul sito di Al Qaeda, non ce n'è traccia. Nessuna rivendicazione, e
tutti sanno quanto i terroristi del fu Bin Laden, siano precisi nelle
loro manifestazioni di simpatia. Girano voci. Si parla
insistentemente di frange razziste bianche, contrarie alla presidenza
Obama e al lavoro che il presidente Usa sta facendo per limitare
l'uso delle armi d'assalto. Si parla, si vocifera, di interessi
prettamente americani, non sarebbe la prima volta che gli americani
attaccano se stessi e poi danno la responsabilità dell'accaduto al
mondo intero. Resta la vigliaccheria di un atto di terrorismo che,
come sempre, porta la morte fra chi non c'entra un cazzo. Sarà un caso, ma la maratona di quest'anno era dedicata alle piccole vittime di Newton, Connecticut...
Caro Max, la democrazia è un optional. Ultimamente sembra essere diventata la pelle dei...
RispondiEliminaCon osservanza.