Ci
fosse una delle enne imprese di Silvio, che non abbia guai con il fisco.
Evadere le tasse sembra essere diventato il gioco di ruolo preferito
del Capataz. Altro che Farmville, altro che Ruzzle. Silvio gioca a
Monopoli e, grazie al culo che ha, non becca mai un “imprevisto”,
solo e sempre “probabilità”. L'ultima è di ieri. Il fisco ha
accertato che Banca Mediolanum deve all'erario la modica cifra di 344
milioni di euro. E non per operazioni fatte in Italia, ma per gli
affari della controllata irlandese. Gira che ti rigira, quando si
parla di Berlusconi, vengono sempre fuori problemi di soldi, che fanno
il paio con quelli di sesso; per la terza esse dei film americani di
successo, il sangue, Silvio si sta attrezzando. Infatti, se dovesse
essere eletto un presidente della repubblica di sinistra (la quarta
esse), potrebbe scapparci pure quello. La fibrillazione dell'ex
presidente del consiglio “piu” migliore degli ultimi 150 anni,
sta raggiungendo livelli parossistici. La preoccupazione di vedersi
sfilare il Quirinale sotto gli occhi è massima, e si sta
trasformando in terrore per tutto quello che potrebbe accadere,
compresi, ovviamente, gli esiti dei processi in corso, con le sentenze che
stanno per arrivare. E allora, come sempre, Silvio ricatta. Accortosi
che la scadenza del lavoro dei due gruppi di saggi è prevista alla
vigilia della prima riunione delle Camere per l'elezione del
Presidente, Silvio minaccia di mandare all'aria i tavoli di
concertazione. Ha fatto sapere, con gran clamore di trombe e di urla
degli house organ, che entro venerdì, comunque vadano le cose, lui
ritirerà gli esponenti-saggi (una palese contraddizione in termini)
del Pdl. Quagliarello e Giorgetti rischiano, quindi, di terminare il
loro lavoro con largo anticipo perché, come questi anni di
berlusconismo ci hanno insegnato, quando il padrone fischia, i cani
corrono; pena la riduzione della porzione di pappone. Buone notizie,
invece, dal fronte dello sblocco degli euro per i pagamenti arretrati
alle imprese. Da giugno saranno disponibili 20 miliardi freschi da
immettere sul mercato, per gli altri 20 occorrerà attendere il 2014.
Il provvedimento (Def), più volte invocato dagli imprenditori, è
passato con la firma autorevole e favorevole degli esponenti del M5S,
i quali hanno dato il via al decreto dopo essersi accertati che il
dané non sarebbe finito nelle casse delle banche. Ora. Non ci vuole
mica molto a capire che una buona parte di quei 20 miliardi finiranno
alle banche. Chi volete che abbia finanziato le imprese creditrici
dello Stato, Paperon de' Paperoni e Rockerduck? A questo proposito,
ci piace ricordare quanto il duo Grillo-Casaleggio sia sensibile ai
richiami degli imprenditori, e come la firma dei 5S di ieri, risenta
evidentemente, di questa fascinazione. Subito dopo le elezioni,
Corrado Formigli, a Piazza Pulita, analizzò il risultato del voto
degli italiani come tutti gli altri talk-show politici. L'allievo di
Santoro, ebbe però l'idea di andare a intervistare un gruppo di
industriali della Marca Trevigiana che aveva votato sempre per
Berlusconi ma che, alle ultime consultazioni, in blocco, aveva dato
la sua preferenza al M5S dopo un incontro personale con Grillo e
con il suo teorico. Ricordiamo di aver vissuto quella puntata, e la
vista di quei ceffi, come una sorta di incubo. Allineati nel salone
di un castello, ci diedero l'impressione di rappresentare un
potentissimo gruppo di pressione. Quegli imprenditori parlarono di tutto quello che
avevano discusso con i capi del 5S, e dei provvedimenti utili per la
ripresa dell'Italia, ma glissarono, neppure troppo elegantemente, su
uno solo dei temi tirati fuori da Formigli: la lotta all'evasione
fiscale. Un dato di fatto certo: se avessimo visto prima quella parte
della base elettorale del M5S, il nostro voto in cabina sarebbe stato
diverso. Ci sono personaggi, dentro a un movimento che parla a nome
del web ma che non rappresenta il web, che definire inquietanti
potrebbe apparire come uno strampalato eufemismo. Pensare, solo per
un attimo, che dietro le prese di posizione bizzarre dei grillini, ci
possano essere loro, ci piglia di un male... Ultima perla. Lo stato
salderà 20 miliardi di euro agli imprenditori, e va bene. Ma,
contemporaneamente, aumenterà l'aliquota Irpef per le persone
fisiche. Ogni italiano tirerà fuori dalle tasche 138 euro di più
all'anno. Capito da dove arriveranno quei 20 miliardi?
C'è un appello che gira in queste ore su FB e che ho sottoscritto. E' rivolto ai 5S e dice: "Amate Grillo per l'eternità, ma mollatelo, è ora di fare politica". Credo che lo possa sottoscrivere anche tu...
RispondiEliminaVania
Sì, credo che si possa sottoscrivere. Non per gli 8 milioni di voti in frigorifero, ma per gli 8 milioni di voti in frigorifero.
RispondiEliminaan
Quanta grazia di dio sprecata!!!!!!!!! Con un po' più di palle, questo paese si rivoltava come un calzino.
RispondiEliminaLina