Non
chiedetevi perché la Balena Bianca (che non è Moby Dick) ha
governato questo paese per quarantanni. Chiedetevi piuttosto perché
gli italiani hanno permesso alla DC di farsi governare per
quarantanni. La risposta l'ha data ieri, senza squilli di tromba,
alla Fanfani maniera, Enrico LettaLetta, l'incarnazione più
aggiornata del doroteismo doc, insomma, un DC 2.0. Se nel suo
discorso avesse fatto cenno alla riconquista dell'Albania, della
Libia, dell'Abissinia e dell'Eritrea, oggi grideremmo al miracolo e
non all'inciucio. Se avesse aggiunto sigarette elettroniche gratis
per tutti, smartphone a costo zero, wifi libero ovunque e la banda
larga, ci saremmo trovati di fronte all'evoluzione più aggiornata
dei discorsi di insediamento di tutti i presidenti del consiglio
democristiani: una declinazione, lunga 50 minuti, di sogni. C'è da
dire che il marchio di fabbrica più fanfaniano (omaggio alla
conterraneità) che degasperiano, si è avvertito chiaramente. Quando
il mitico Amintore prendeva saldamente in mano le redini del governo,
tirava fuori dal suo cilindro politichese tutti i desideri
inesauditi, e inespressi (la maggioranza silenziosa), degli italiani
e li materializzava con un fiume di parole che però, il giorno dopo,
diventavano quello che erano all'inizio del discorso: parole. Ieri
LettaLetta è andato oltre. Dopo essersi reincarnato in Davide, non
dicendo però chi interpretasse la parte di Golia (un classico DC),
ha raccontato di un paese dei Puffi in cui tutto marcia sapendo da che
parte andare, e poi, quando ha parlato degli Stati Uniti d'Europa, ha
toccato il vertice assoluto del “sciogno” alla Briatore imitato
da Crozza, trasformando il nostro Paese in una cosa che,
semplicemente, non esiste, un nuovo Billionaire, però di Stato. O' Schiattamuort lo ha detto subito:
“Questa è musica per le mie orecchie”. L'Imu bloccata a giugno
(“con prossima restituzione sennò stacchiamo la spina”, ha detto
Brunetta), l'Iva congelata, la presidenza della Convenzione a Silvio
Berlusconi, in effetti, per il Pdl morto di appena un anno fa, è
stato proprio un bel sentire, perché il discorso di LettaLetta è,
per loro, come il miracolo della resurrezione di Lazzaro di Gesù Cristo: “Silvio,
alzati e cammina”. Ma il democristiano puro, cristallino,
riconoscibile a pochi studiosi della nostra politica e della Balena
Bianca, Enrichetto lo è diventato (dimostrando di avere quintali di
pelo sullo stomaco), quando ha iniziato a fare l'occhiolino ai
5Stelle che, in alcuni passaggi, lo hanno infatti applaudito
(obiettivo raggiunto). Parliamo essenzialmente dell'unico stipendio
dei ministri, a fronte della somma delle indennità di parlamentare e
ministro che prima si assommavano, e della eliminazione del
finanziamento pubblico ai partiti, spacciato fino ad ora per rimborso
spese elettorale. LettaLetta ha pensato, come facevano i suoi
predecessori scudocrociato-griffati nei confronti delle opposizioni,
di lanciare qualche segnale di apertura, perché non si sa mai come
può andare a finire e quindi, chi di ribaltone vive, di un altro
ribaltone può continuare a prosperare. I democristiani veri, che poi
erano un partito-stato, devono a questa sorta di ambiguità di fondo,
buona parte del loro successo politico, una formula che gli
permetteva di essere contemporaneamente maggioranza e opposizione, bianco e nero, tutto e nulla, Michele Arcangelo e Belzebù.
Su tutte le promesse fatte ieri da LettaLetta, manteniamo un regale
distacco. In attesa di riscontri oggettivi (soprattutto sulla scuola,
la ricerca, la cultura della pizzica e la sfida dell'Expo),
contrariamente a quando facevano i vecchi DC non ci asteniamo, ma
riconfermiamo quanto scritto ieri: questo è il peggior governo che
poteva nascere, un coacervo di contraddizioni palesi e latenti che
porterà Silvio Berlusconi a presiedere la Convenzione per le Riforme
Istituzionali. Se c'è un aspetto che ci consola, è il ricordo della
fine fatta da Massimo D'Alema dopo aver presieduto la Bicamerale.
Chissà, magari è la volta buona che ci togliamo dalle palle Silvio
grazie al suo smisurato e colossale egocentrismo da imperatore delle
forme perfette.
DC 2.0 è una figata della madonna.
RispondiEliminacarlo
Grande Max. E' l'evoluzione della DC, ma anche un copia-incolla inascoltabile.
RispondiEliminamarco