Questa
è l'immagine esatta e perfetta del regno democratico di Silvio I.
L'Italia miliardaria con il barboncino bianco e il look ipergriffato.
È l'Italia degli evasori fiscali e delle Damine di San Vincenzo. Del
lusso esibito e del pressappochismo manicheo dei cummenda. È
l'Italia che se ne sbatte le palle dei disoccupati e degli esodati,
dei 165 nuovi poveri al giorno e delle pensioni pignorate in banca da
Equitalia. È l'Italia delle ipocrisie e dei piccoli/grandi privilegi
diffusi, delle file saltate, dei ruoli non rispettati, delle mazzette
per le licenze e delle assunzioni di responsabilità mai. È l'Italia
dei conti correnti offshore e di quegli evasori fiscali (quasi)
totali che prima votavano Silvio oggi Grillo perché, per chi non lo
sapesse, il maggior numero dei titolari di conti correnti all'estero
sono lombardi e veneti. Ah... marchettari trevigiani! Bari, comizio
del Popolo delle Libertà (loro). Palco pieno di “vips” e la
parola “Silvio”, stampata dappertutto. “Volete voi Gino Strada
presidente della repubblica?”, chiede Berlusconi a gran voce al suo
popolo di siliconati che affolla Piazza (anche lei) della Libertà.
“Nooooo” è la risposta secca dei cervelli all'ammasso. E questo
basta per qualificare la gente che vota per Silvio. E che continuerà
a votarlo, visto che i sondaggi lo danno ancora una volta in testa
nelle prossime, eventuali elezioni. Questo è un paese perduto, senza
nessuna prospettiva, un futuro nebuloso, giovani sfiduciati, una
classe politica marcia nonostante gli innesti innovatori. Pensavamo
che il M5S fosse diverso, fosse un movimento vero, invece è un
partito come gli altri, con le sue strategie, le sue mosse, i suoi
veti, i suoi interessi. E Silvio impera, e continuerà a farlo fino
all'ultimo respiro e si propone ancora come candidato premier, mentre
le sentenze tardano ad arrivare e spira un'aria di navigazione a
vista che, onestamente, ci spaventa. E poi c'è il nemico pubblico
numero uno: Romano Prodi, quello che ha sconfitto Silvio due volte su
due e Berlusconi, che odia perdere, se l'è legata al dito. “Se
Prodi diventa presidente della repubblica, meglio andare all'estero”.
Se, invece, lo dovesse diventare lui, mano ai forconi, perché
stavolta basta. L'immagine di oggi è l'immagine esatta di quello che
è diventata l'Italia: una demodè signora in tiro con cane di razza in
braccio. A quella foto manca solo la futura suocera di Silvio, quella
gentile signora che, a sua detta, lo tiene prigioniero in casa.
Conoscendo il pollo...
PS.
Se Silvio dovesse diventare presidente del consiglio, ha già pronto
il nuovo ministro della cultura. Si chiama Dudù ed è il barboncino
di Francesca Pascale. Dopo tanti cani, un cane vero.
Sei mefistofelico.
RispondiEliminaVania
Si è capito sai, che sei berlusconiano... ahahah
RispondiEliminaan