Silvio
ci ha provato da subito a cambiare le carte della Storia. Ha iniziato
cercando di mettere il silenziatore a uno dei capisaldi della
costituzione italiana, la Resistenza, provando a trasformare i
partigiani in delinquenti. Lo sconquasso etico e morale del
berlusconismo è iniziato proprio da lì: dal negare che la Storia
del nostro paese sia andata in un certo modo e che i partigiani non
abbiano liberato alcunché, perché ci pensarono gli alleati. Silvio
ha negato l'antifascismo e l'esistenza dei confinati, fatti passare
per turisti spesati da Benito Mussolini. Ha negato le leggi razziali,
varate per rispetto dell'alleato nazista. Ha definito il Duce uno
statista e i fascisti gente con un forte senso dello Stato, tale e
quale a Roberta Lombardi. Ha definito la dittatura di Mussolini, “una
pseudo tirannia all'acqua di rose”, e i criminali di Salò, i
famigerati repubblichini, giovani idealisti travolti dalla passione
politica. Uno schifoso negazionismo, ha attraversato l'Italia da
quando Silvio è salito al potere, e tutto per rifare una verginità
chirurgica ai suoi alleati di governo, fascisti dentro e fuori e
figli degli stessi delinquenti che bagnarono di sangue l'Italia.
Vergognose sono state le pagine revisioniste scritte da Silvio,
concluse (per il momento) il 27 gennaio, al binario 27 della stazione
centrale di Milano, con affermazioni sul “fascismo buono” che
stupirono e indignarono il mondo. Qualche tempo fa, presentando il
libro di Harry Schindler “Roma ricorda i suoi liberatori”, ci
rendemmo conto di quanto la storia ufficiale usasse toni edulcorati
nel descrivere l'apporto dei partigiani alla lotta di liberazione.
Schindler, invece, che visse in prima persona lo sbarco di Anzio, nel
libro afferma a chiare lettere che senza le Resistenza e senza
l'opera dei partigiani, l'Italia forse sarebbe stata liberata, ma
avrebbe pagato un costo in termini di vite umane e di distruzioni,
pari, se non superiore, a quello della stessa Germania. Anzi,
Schindler attacca il temporeggiamento del generale
Anthony Lucas che, invece di liberare Roma, ormai senza più alcuna
difesa nazista, preferì attendere l'arrivo dei rinforzi. Se gli
Alleati si fossero diretti immediatamente verso la Capitale, le Fosse
Ardeatine non sarebbero mai esistite. Intanto al nord, a Salò,
continuava la farsa violenta della Repubblica Sociale e quella guerra
civile sempre negata, per decenni, dagli esponenti della Democrazia
Cristiana che non pronunciarono mai quelle due parole. Forse è per
questa ragione che, quando ascoltammo l'allora capogruppo del Pds
Luciano Violante rendere omaggio alla memoria dei “ragazzi di
Salò”, ci venne un coccolone e pensammo che l'Italia non sarebbe
stata più la stessa. Oggi è il 25 aprile, Festa della Liberazione
dal Nazi-fascismo. Ci fa piacere (eufemismo) apprendere che i
grillini non parteciperanno a manifestazioni celebrative ufficiali,
preferendo non “mettere il cappello e la firma a manifestazioni
politiche”, e mischiandosi fra la gente come comuni cittadini. Ma è
il 25 aprile, porco boia, mica ferragosto, ed è inutile difendere
ancora la vostra portavoce alla Camera. La signorina Lombardi ha
detto una cazzata. Costa tanto ammetterlo?
A chi ti attacca su FB bisognerebbe ricordare Pasolini. Ma forse sarebbe troppo. Max, vai in Corea del Nord.
RispondiEliminaan
Tranquilla, non mi spaventano i fasci pensa i berluschini... quacquaracquà senza palle.
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