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mercoledì 10 aprile 2013

Grillini e renziani, giovani e scapigliati: occupano le Camere e insultano i Rom. La Mascherina e Piergigi si s-parlano, prove d'intesa fra apprendisti statisti.


L'occupazione della nostra scuola ci manca. Avremmo tanto voluto farla, ma non si crearono mai le condizioni. Per assurdo, eravamo più barricaderi alle medie che non alle superiori. Una volta che tentammo un abbozzo di sciopero, la preside ci venne a prendere fuori dal plesso (si chiama così, no?) scolastico e, letteralmente, ci riporto in classe per un orecchio: una figura di merda. Occupammo poi la facoltà di Lettere, ma non fu la stessa cosa. L'università non dava gli stessi brividi blu. Così, con una punta di invidia, ci apprestiamo a commentare l'occupazione delle Camere da parte dei militanti 5S, durata fino alla mezzanotte e finita quando, contrattualmente, i commessi hanno dovuto chiudere le porte e tornarsene a casa. Non crediamo che qualcuno abbia trovato il modo di fare sesso né di fumarsi una canna nei sacri bagni delle istituzioni, e poi, passare le ore a leggere la Costituzione, non deve essere stato un passatempo piacevole. Però, considerato che nessuno l'aveva ancora letta, i grillini hanno trovato il modo di fare un rapido corso di aggiornamento a spese del contribuente, che ha pagato l'illuminazione e il riscaldamento di Palazzo Montecitorio e Palazzo Madama extra time e lo straordinario dei commessi. Bella mossa, in tempo di crisi. Ci viene da fare una considerazione e la buttiamo là come fosse un borbottio interiore. Ai grillini è stato detto chiaro e tondo che le commissioni si faranno dopo il governo. Così come il M5S ha detto chiaro e tondo che non voterà la fiducia a nessun governo. Ma fra due soggetti che si parlano in modo così chiaro e così tondo, perché uno dei due insiste a non voler capire? Ma non si può trovare un modo più semplice per comunicare? Magari sillabando, o con i gesti, o facendo uso dei soli duecento termini che compongono il dizionario della lingua italiana di Beppe Brillo? Sarebbe tutto più semplice e non saremmo costretti a pagare la luce, il riscaldamento e gli straordinari dei palazzi della politica. Ma sono giovani, anche i senatori, e ai giovani, si sa, si perdona tutto, inesperienza compresa. E giovani sono anche Cristiana Alicata, renziana del Pd, e Marcello De Vito, candidato sindaco 5S a Roma che, trascinati dai bollori tipici della giovane età, se la sono presa con i rom di Via Candoni, rei (secondo loro) di aver preso 10 euro a testa per andare a votare alle primarie del Pd. È successo un putiferio. La comunità rom di Via Candoni, infatti, è una delle più socialmente e culturalmente attive della Capitale. E, non appena lette le accuse della renziana e del 5S, hanno risposto piccatissimi: “Come comunità rom, presente da 13 anni sul territorio del XV municipio, abbiamo sempre preso parte attivamente alla politica del territorio, come tutti i rappresentanti delle forze politiche, dell'associazionismo e dei movimenti locali possono testimoniare, cosa dimostrata anche dal fatto che in ogni tornata elettorale, i futuri candidati hanno organizzato iniziative politiche ed elettorali in questo campo sui temi dell'immigrazione e dell'inclusione sociale”. E finiscono il loro comunicato dicendo: “Come comunità abbiamo deciso di denunciare alla procura della Repubblica, Cristiana Alicata e Marcello De Vito per diffamazione e istigazione all'odio razziale, e contestualmente di inviare una lettera alla commissione europea per i diritti umani affinché ciò serva di monito”. La renziana Alicata si è immediatamente dimessa da tutte le cariche di partito: “Consegno la mia tessera nelle mani del segretario Bersani”, ha detto la Alicata, minacciando a sua volta querele nei confronti dei rom che l'hanno accusata di essere razzista. Mentre il grillino, dando la dimostrazione di tutta la sua sagacia politica, ha detto: “Faccio un passo indietro, ma mi sono fidato della denuncia fatta dalla Alicata”. Come dire, si è fidato di una terza persona, senza verificare la veridicità delle accuse. Marcello De Vito è il candidato sindaco, non un militante qualsiasi. È proprio vero che dopo Alemanno, a Roma possono candidarsi tutti, basta sperare che non nevichi. Sull'incontro fra Mascherina e Piergigi non abbiamo nulla da dire. È sufficiente l'immagine di apertura. Sono due profili, niente altro che due profili. Segnaletici.

1 commento:

  1. Certo che la magra con i rom è stata grande. Poverini, pur di fare lo scoop sono disposti anche a mentire. Gente, questo è il nuovo!!!

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