I
giudici di Milano hanno depositato la sentenza con la quale Silvio
Berlusconi è stato condannato a quattro anni di galera e cinque di
interdizione dai pubblici uffici. L'uomo che disse: “Se il carico
fiscale è eccessivo, è giusto evadere”, ha dimostrato con i fatti
che non solo la pensava così, ma che metteva in atto quelle che
potevano sembrare solo boutade. Ora, siccome noi siamo notoriamente
lenti, tardi a comprendere, spesso con la testa fra le nuvole e per
nulla “concreti”, ci chiediamo: ma se la pressione fiscale in
Italia è troppo alta, a chi tocca il compito di farla scendere? alla
magistratura? alla corte dei conti? al capo-condomino dell'Olgettina?
al consiglio di presidenza della bocciofila Mater Dei di Città del
Vaticano? agli iscritti all'albo degli odontoiatri? Se per cinque
campagne elettorali Silvio ha detto che avrebbe abbassato le tasse,
vuoi vedere che far scendere la pressione fiscale tocca al governo? E
se al governo c'è stato lui per venti anni (o giù di lì) e le
tasse non sono scese anzi, sono aumentate a dismisura, la colpa di
chi è, del destino cinico e baro? C'è da diventare matti. Leggere i
commenti di Silvio alle sentenze che lo condannano, è come scorrere
il libro tibetano dei morti, quello composto da mantra onomatopeici
esemplificati in corde vocali che vibrano. E lo stesso è accaduto
per la sentenza sul processo Mediaset, con la differenza che la
“pacificazione” implica toni bassi da parte del Capo, mentre i
servi possono lasciarsi andare: la classica, consolidata,
cinquantennale tattica democristiana di essere maggioranza e
opposizione contemporaneamente. Nomi e cognomi, please: Renato
Brunetta, Mara Carfagna, Fabrizio Cicchitto, Daniele Capezzone,
Maurizio Gasparri e Maria Stella Gelmini (commentatori a latere
Maurizio Belpietro e Alessandro Sallusti), hanno sparato ad alzo zero
contro la magistratura politicizzata e sinistrizzata (come se in
Italia ci fosse ancora una sinistra), non risparmiando invettive
stile quelle che hanno portato il direttore e due giornalisti di
Panorama a essere condannati a 8 mesi di carcere, mentre loro che
sono deputati se la caveranno con un “pat pat” di Silvio sulla
spalla. Non sono pervenuti, in questo caso, gli insulti dei
pidiellini impegnati nella formazione base predisposta dal CT
LettaLetta. In poche parole, dagli ex forzaitalioti governativi
neanche un sussurro sulla sentenza, anche se dicono che tenere a
freno Maurizio Lupi è stata una fatica immane. Nessun commento, ovviamente, neanche da parte dei pidini pacificatori e molto hippye (tutti pace a amore), se si esclude Rosy Bindi che ha provato a dire qualcosa, subito zittita da nonno Epifani. Silvio ha sospirato: “A
questo punto non posso che sperare nella Cassazione”. Lo avevamo
detto, l'elezione di Giorgio Santacroce a primo presidente della
Corte, gli ha aperto scenari inimmaginabili fino a ieri, perché la
Cassazione è importantissima, chiedere alla buonanima di Belzebù
per averne conferma. E a proposito di compagine governativa. Partito
con un 48 per cento di share (“Amici” docet), il governo a guida
democristiana ha già perso 3 punti nelle preferenze degli italiani.
Il fatto è che gli sketch che propone non fanno ridere nessuno. E se
potevano essere giustificati nella prima puntata di rodaggio, a lungo
andare la comicità sterile indispettisce. Ne sa qualcosa Silvio che,
alla decima riproposta della barzelletta su Mohamed Esposito ai
vertici europei, si era visto la platea dimezzata. E dire che Squinzi,
proprio ieri, quasi con le lacrime agli occhi ha detto a LettaLetta:
“Siamo sull'orlo del baratro, lo muovi quel culo. o no”?
Il tuo sta diventando un superblog. E' pieno di cose di altissimo livello e di classe sopraffina. E' un piacere seguirti, ci sono sempre parole nuove, quelle che mi piacciono. Poi, oggi, Keith. Grande. Bello Max, davvero bello.
RispondiEliminaan
Concordo, sottoscrivo e ammiro estasiata.
RispondiEliminaVania
Scusami il silenzio. Problemi seri. Ma non posso non sottolineare quanto scritto da an-archè e Vania. Il tuo blog sta crescendo giorno dopo giorno. E' bello Max.
RispondiEliminaPina
Nonostante i rompipalle, i correttori di bozze, quelli che vogliono farsi pubblicità gratis e gli analfabeti "di risulta". Il blog di Max sta diventando "un luogo". Non me lo sarei mai aspettato visto che il post centrale è sempre politico. Brava an a Max magari fa piacere che anche se non sempre attivi lo seguiamo.
RispondiElimina