Translate

giovedì 16 maggio 2013

Il M5S “attenzionato”, tipico per l'Italia a trazione democristiana. Intanto i veti incrociati bloccano il LettaLetta, perché non provare un ChupaChups?


Il 18 settembre del 1996, in via Bellerio a Milano, accadde che per opporsi alla perquisizione della sede del partito, da parte della polizia inviata dal procuratore di Verona, Papalia, Roberto Maroni, colto da raptus, tentò di mordere il polpaccio di un agente. Nella colluttazione, il futuro ministro dell'Interno, non riuscì ad azzannare il poliziotto, si ritrovò con il naso rotto e una condanna a 8 mesi per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. La sentenza, in secondo grado, fu ridotta a 4 mesi e 20 giorni, ma solo perché i leghisti al governo, avevano abrogato il reato di oltraggio. L'Italia è uno strano paese, sopporta malamente i cambiamenti, li frena, li osteggia fino a bloccarli. È una nazione composta da reduci degli oratori e dall'aver votato per anni Democrazia Cristiana, dunque, con un forte senso gattopardesco: far finta di cambiare è nel nostro dna. Perfino nelle cose di tutti i giorni, gli italiani si dimostrano refrattari ai cambiamenti: meglio un'amante nascosta che rompere il tranquillo menage familiare, meglio morire di noia, piuttosto che riappropriarsi della vita muovendo il culo da una poltrona solida, calda, accogliente, ruffiana. Così, quando sulla scena irrompono personaggi che non esprimono gli stessi concetti della politica corrente e imperante, qualcuno si sente immediatamente in pericolo e aziona gli anticorpi. Accadde con la Lega, ma quei baluba tentarono l'assalto al Campanile di San Marco con un carrarmato acquistato direttamente alla fiera degli Obej Obej, e perciò si beccarono l'accusa di attentato alla sicurezza dello Stato. Sta accadendo oggi con il Movimento5Stelle, attenzionato da polizia, polizia postale, carabinieri, guardia di finanza, corpo forestale dello stato, polizia provinciale, vigili urbani, metronotte e body guard delle agenzie di sicurezza private. Tutti insieme appassionatamente, irrompono nelle sedi virtuali (difficile, non avendone i 5S nessuna), alla Casaleggio Associati, nella cantina di Beppe Grillo probabilmente piena di cimici, e sequestrano hard disk sperando di trovarci dentro le prove di un colpo di stato. Poi, per completare il giro, tirano fuori il reato di “vilipendio” al capo dello stato che, come per i leghisti l'oltraggio, appena i grillini saranno al potere, cancelleranno definitivamente, dando vita a un non luogo a procedere. E tutto per sviare l'attenzione sul problema vero che l'Italia ha in questo momento: un governo che non riesce a compiere un passo in avanti a causa dei veti incrociati. Se non ci riesce neppure un democristiano doc come LettaLetta, la vediamo dura per chiunque perché, nonostante le promesse all'atto dell'insediamento, questo governo è bloccato ancora una volta dai guai giudiziari di Silvio. A giugno ci sarà lo stop della prima rata dell'Imu, ma solo per la prima casa. Si pagherà invece quella sui capannoni industriali, perché la Ragioneria dello Stato ha fatto sapere che occorrerebbero 7 miliardi di euro per coprire le mancate entrate. La copertura della Cig in deroga dovrebbe essere parziale, non tutti i cassaintegrati, quindi, potrebbero ricevere l'assegno mensile. I tagli lineari hanno colpito ancora una volta, pesantemente, la scuola, la ricerca e la cultura, si attendono pertanto le dimissioni di LettaLetta. A fronte dell'ennesimo dramma recessivo di una nazione sulla via del dissanguamento, cosa fa il Pdl? Ripropone il condono edilizio e la legge Alfano sulle intercettazioni telefoniche. Ogni commento è superfluo, ogni considerazione ulteriore da dementi. Però, 20 grillini stanno correndo il rischio di essere rinviati a giudizio per vilipendio al capo dello stato. Grillo, anche ieri, l'ha detta giusta: “Perseguitateci pure, ma sappiate che siete seduti su una polveriera”. E tutto per salvare Silvio Berlusconi e il suo impero. Ma possibile che nessuno si renda conto che quando è troppo, è davvero troppo?

Nessun commento:

Posta un commento