Ci
dispiace che Mara Carfagna sia stata offesa con parole irripetibili
mentre, da brava casalinga, era impegnata a far spesa al
supermercato. Ci dispiace, veramente, che una donna (e pure un uomo,
perché no?) possa essere molestata per la sua appartenenza politica.
Ci dispiace per gli insulti a Brunetta, a Formigoni, alla Santanchè,
a Cicchitto, a Gasparri, alla Biancofiore, alla Minetti e perfino a
Ruby perché, pensiamoci un attimo, loro non sono altro che
maggiordomi e governanti, camerieri e badanti, con tutto il rispetto
umano che abbiamo per le categorie di lavoratori succitate. Ci
dispiace tanto che a Formigoni si dia del “ladro” e a Brunetta
del “nano” anzi, specie per Renatino si scatena per intera la
nostra solidarietà: non si offendono le persone per le loro
caratteristiche fisiche, non siamo mica Mengele, porco boia. Tutt'al
più il nostro risentimento nei loro confronti, riguarda gli
atteggiamenti politici, l'arroganza, la presupponenza, il dileggio e
lo scherno con il quale gli alti dirigenti del Pdl (di Altissimo ce
n'è uno solo come nella Bibbia) hanno trattato e trattano gli
italiani da vent'anni. Il genocidio culturale perpetrato nei
confronti di quattro generazioni di giovani, e di un intero popolo
rincoglionito dalle fiction e dai babbi natali sotto l'albero, con
sulle ginocchia bambini belli, biondi e con gli occhi azzurri. Il
problema è di ordine politico. Se poi ci scappa una “puttana” o
un “pidocchio” o un “buffone”, da un popolo abituato a dare
del “cornuto” all'arbitro, non conoscendone le gentile consorte,
ci può anche stare. Evviva, quindi, la pacificazione nazionale,
purché i motivi che dividono siano quelli che decide il Pdl. Così,
mentre Berlusconi si prende il merito del lavoro del governo, e
Alfano in conferenza stampa dice che lui è “contentissimo”, il
PD, tanto per non disturbare il suo vero leader, lo stesso della
destra, non va alla manifestazione della Fiom proprio sul lavoro, la
mission impossibile di LettaLetta. Cosa cazzo abbiano in testa i
dirigenti del Partito Democratico e, soprattutto, il socialista Guglielmo Epifani,
non si è ancora capito. L'unica strategia ormai chiara, è la
tendenza al martirio attraverso autocombustione che ormai, come in un
olocausto pianificato dalla storia e dai 101 zozzoni, sta dissolvendo
un partito che, per un po', è stato un sogno. LettaLetta e o' Schiattamuort Angelino
Alfano, pur di continuare a governare insieme, sono arrivati al bacio
alla francese. Dopo l'uscita di Silvio sui meriti del Pdl, i due
galletti atoni (non fanno manco chicchirichì), hanno rilasciato
interviste simultanee e in tempo reale per dire: “Noi siamo uniti più
che mai, i processi di Silvio non minacciano il governo. Il nostro
sarà pure un matrimonio di interesse nazionale, ma tranquilli,
nessuno vuole dare il Paese in mano a Grillo”. Gravissima l'assenza
del segretario dei democrat dalla manifestazione della Fiom, una
mancanza politica e un'offesa da lavare con lo strappo della tessera,
come non ricordavamo a memoria d'uomo. Così, mentre il popolo del
Pdl, segretario in testa, partecipa al comizio-golpe di Silvio a
Brescia senza che dal PD si sia levata una critica seria, i pidini si sono
ben guardati dall'aderire alla manifestazione di Landini per il
lavoro, per i lavoratori, a tutela dell'articolo 1 della
Costituzione. Ma con che faccia il PD si ripresenterà al suo
elettorato, e con che faccia affronterà i militanti incazzati
come iene maculate affamate, se non con quella che contraddistingue
il corpo umano appena sotto l'osso sacro? Di questo PD l'Italia può
fare tranquillamente a meno. Silvio no. E dove li trova quacquaracquà
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