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domenica 19 maggio 2013

Il PD scappa dalla Fiom. La Carfagna dal supermercato e LettaLetta e Alfano ormai si baciano alla francese. Evviva la pacificazione.


Ci dispiace che Mara Carfagna sia stata offesa con parole irripetibili mentre, da brava casalinga, era impegnata a far spesa al supermercato. Ci dispiace, veramente, che una donna (e pure un uomo, perché no?) possa essere molestata per la sua appartenenza politica. Ci dispiace per gli insulti a Brunetta, a Formigoni, alla Santanchè, a Cicchitto, a Gasparri, alla Biancofiore, alla Minetti e perfino a Ruby perché, pensiamoci un attimo, loro non sono altro che maggiordomi e governanti, camerieri e badanti, con tutto il rispetto umano che abbiamo per le categorie di lavoratori succitate. Ci dispiace tanto che a Formigoni si dia del “ladro” e a Brunetta del “nano” anzi, specie per Renatino si scatena per intera la nostra solidarietà: non si offendono le persone per le loro caratteristiche fisiche, non siamo mica Mengele, porco boia. Tutt'al più il nostro risentimento nei loro confronti, riguarda gli atteggiamenti politici, l'arroganza, la presupponenza, il dileggio e lo scherno con il quale gli alti dirigenti del Pdl (di Altissimo ce n'è uno solo come nella Bibbia) hanno trattato e trattano gli italiani da vent'anni. Il genocidio culturale perpetrato nei confronti di quattro generazioni di giovani, e di un intero popolo rincoglionito dalle fiction e dai babbi natali sotto l'albero, con sulle ginocchia bambini belli, biondi e con gli occhi azzurri. Il problema è di ordine politico. Se poi ci scappa una “puttana” o un “pidocchio” o un “buffone”, da un popolo abituato a dare del “cornuto” all'arbitro, non conoscendone le gentile consorte, ci può anche stare. Evviva, quindi, la pacificazione nazionale, purché i motivi che dividono siano quelli che decide il Pdl. Così, mentre Berlusconi si prende il merito del lavoro del governo, e Alfano in conferenza stampa dice che lui è “contentissimo”, il PD, tanto per non disturbare il suo vero leader, lo stesso della destra, non va alla manifestazione della Fiom proprio sul lavoro, la mission impossibile di LettaLetta. Cosa cazzo abbiano in testa i dirigenti del Partito Democratico e, soprattutto, il socialista Guglielmo Epifani, non si è ancora capito. L'unica strategia ormai chiara, è la tendenza al martirio attraverso autocombustione che ormai, come in un olocausto pianificato dalla storia e dai 101 zozzoni, sta dissolvendo un partito che, per un po', è stato un sogno. LettaLetta e o' Schiattamuort Angelino Alfano, pur di continuare a governare insieme, sono arrivati al bacio alla francese. Dopo l'uscita di Silvio sui meriti del Pdl, i due galletti atoni (non fanno manco chicchirichì), hanno rilasciato interviste simultanee e in tempo reale per dire: “Noi siamo uniti più che mai, i processi di Silvio non minacciano il governo. Il nostro sarà pure un matrimonio di interesse nazionale, ma tranquilli, nessuno vuole dare il Paese in mano a Grillo”. Gravissima l'assenza del segretario dei democrat dalla manifestazione della Fiom, una mancanza politica e un'offesa da lavare con lo strappo della tessera, come non ricordavamo a memoria d'uomo. Così, mentre il popolo del Pdl, segretario in testa, partecipa al comizio-golpe di Silvio a Brescia senza che dal PD si sia levata una critica seria, i pidini si sono ben guardati dall'aderire alla manifestazione di Landini per il lavoro, per i lavoratori, a tutela dell'articolo 1 della Costituzione. Ma con che faccia il PD si ripresenterà al suo elettorato, e con che faccia affronterà i militanti incazzati come iene maculate affamate, se non con quella che contraddistingue il corpo umano appena sotto l'osso sacro? Di questo PD l'Italia può fare tranquillamente a meno. Silvio no. E dove li trova quacquaracquà simili...

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