O
bianco fiore, simbol d'amore,
con te
la gloria della vittoria.
O
bianco fiore, simbol d'amore,
con te
la pace che sospira il cor!
Con te
la pace che sospira il cor!
Queste
sono le parole del ritornello dell'inno della Democrazia Cristiana
che, voglia di purezza e castità, si intitola “ O Bianco fiore”.
Come spesso accade quando si parla di questioni democristiane,
perfino la paternità dell'inno è incerta e, non essendoci una
mamma, questo capolavoro del patriottismo bacchetton-cattolico,
rischia di entrare a far parte della categoria dei trovatelli. C'è
chi dice che sia stato scritto da Dario Fiori nel 1906, un prete
molto attivo all'interno dei sindacati bianchi, e che sia stato
ripreso prima da don Sturzo per farne l'inno del Partito Popolare,
poi da De Gasperi per quello definitivo della DC. C'è chi dice,
invece, che “O Bianco fiore” sia stato scritto da un altro
sacerdote, don Amilcare Berzieri che però, siccome fu sospeso a
divinis, i grandi capi della Balena Bianca preferirono non citarlo.
Siccome “O Bianco fiore” è un inno fracassone, una specie di
marcetta che sembra scritta per coloni e braccianti ubriachi, a noi è
venuto immediatamente facile il paragone con l'altra Biancofiore dei
giorni nostri: Michaela che, purtroppo, non è né un inno né una semplice canzonetta. Nota omofoba, talmente nota che le sue
battutacce sulle lobby gay hanno fatto il giro del mondo, nel momento
in cui Silvio ha scelto le amazzoni per il governo LettaLetta, lei è
stata la prima nominata, quasi una scelta obbligata dal fascino di
quella cascata di capelli biondi che al Capataz piacciono moltissimo.
Sensibile e prono a tutte le richieste di Silvio, dove l'ha sistemata
quel volpino scudocrociato del presidente del consiglio? Ma alle Pari
opportunità, cazzo, siam mica qui a cambiar l'olio del motore agli
alianti! Apriti cielo. Tutte le associazioni degli omosessuali
italiani si sono scatenate e, è bene segnalarlo, nella rivolta si
sono inserite anche quelle riconducibili all'area di centrodestra.
Dando la dimostrazione di essere una donna cazzuta, nel giro di
trentasei ore ha rilasciato tre interviste nelle quali ha,
prontamente e testardamente, ribadito le sue posizioni sui gay: “Si
ghettizzano da soli, dentro le loro lobby, come fanno a pretendere
una legge sull'omofobia? Pensassero piuttosto ai femminicidi delle
ultime ore”. Troppo, anche per quel moderato ad libitum di
LettaLetta, la Biancofiore è stata prontamente rimossa dal ministero
delle Pari opportunità e allocata presso quello della Pubblica
Amministrazione. Ora. Il guaio non è che Enrichetto l'abbia
rimossa da quel particolare ministero, la cosa grave è che una nota
omofoba faccia parte del governo. C'è una distonia di fondo alla
radice, la chioma, anche se bionda, non c'entra una mazza. E che
dire, ancora, di Gianfranco Miccichè, neo sottosegretario alla PA e
alla Semplificazione, che nella prima intervista ha dichiarato: “Devo
la mia rinascita a Silvio Berlusconi e a Marcello Dell'Utri”?
Sperando, per lui, che il neo sottosegretario fosse sobrio quando ha
detto la frase testé citata, resta la sgradevole sensazione che
Dell'Utri, pur a rischio serio di galera, conti ancora tantissimo nel
Pdl e che i contatti con i mammasantissima, siano ancora molti e
importanti. Insomma, l'impressione è che il governo LettaLetta, pur
con tanto così di pelo sullo stomaco e padrone della tattica DC
detta di “Fabio Massimo”, venga sottoposto a ricatti continui.
“Via l'Imu o il governo cade”; “Via libera a Silvio presidente
della Circonvenzione degli italiani o cade il governo”; “La
Biancofiore ancora dentro o cade il governo”; “La presidenza
delle commissioni Giustizia e Telecomunicazioni al centrodestra o
cade il governo”; “Niente patrimoniale o cade il governo”;
“Niente legge sull'ineleggibilità o cade il governo”, “Niente
reintroduzione del falso in bilancio o cade il governo” e poi, per
finire, l'ultimo vergognoso ricatto fatto appena ieri. La
neo-ministra Cecile Kyenge aveva appena dichiarato: “Farò del
tutto perché venga riconosciuta la cittadinanza agli stranieri nati
in Italia”, che dal Pdl è partito un fuoco di fila ad alzo zero:
“Se passa questa legge cade il governo”. E che minchia!
Facciamolo cadere questo governo, o no?
certo che ascoltare micicche' non solo cadono le palle ,ma viene proprio voglia di cagare, non ha un briciolo di istruzione e nessuna logica .
RispondiEliminala ALTOATESINA oltre che ignorante ,e' anche molto meno avvenente di quello che vuole fare credere .ragion per cui vi e' motivo di credere che anche i meno dotati intellettualmente possono accedere a tali posti.
Posso fare una domanda stupida? Ma come fanno quelli del PD (Letta a parte) a stare in un governo con un mafioso e una omofoba? Ne faccio un'altra. Come possono far insultare una loro ministra dopo che ha proposto la cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia? Devo purtroppo darle ragione. Quando ho iniziato a leggerla le sue critiche al PD mi sembravano fuori luogo. Invece no, lei aveva perfettamente ragione.
RispondiEliminaMarcello P.
Già!
RispondiEliminaan