Non se
ne può più. D'o' Schiattamuort che va da Fazio a rifilarci il
pistolotto del matrimonio di interessi. Non se ne può più. Di un
partito che per 20 anni non ha votato l'ineleggibilità di Silvio,
tradendo la Costituzione. Non se ne può più. Di cabarettisti,
imbonitori, democristiani redivivi, socialisti fumée, liberali in
eterna crisi di identità, amici dei camorristi che, prima di essere
eletti presidenti di commissioni parlamentari, vanno in carcere a
rendere omaggio a Nick o' mericano. Non se ne può più. Di satiri
malati e di profittatori di minorenni, manco fossero preti. Non se ne può più. Di orge con tanto di suore finte con
reggicalze, spacciate per serate eleganti trascorse a bere gingerini.
Non se ne può più. Di una destra che ha tradito tutti gli ideali
della destra e di una sinistra che non lo è mai stata, di sinistra.
Non se ne può più. Di medici obiettori di coscienza e di ragazze
che ricorrono ancora, nel 2013, agli aborti clandestini e ai
ginecologi obiettori in clinica, farraioli fuori. Non se ne può più.
Di uomini che non sono uomini, ma solo proprietari delle loro donne
quasi fossero un Suv a gasolio. Non se ne può più. Di uomini che se
hanno il sentore che il loro Suv se ne sta andando per cazzi suoi, lo
prendono a martellate fino a rottamarlo. Non se ne può più. Di una
nazione che non rispetta il diritto all'amore di uomini e donne, di
uomini e uomini, di donne e donne, perché l'amore è uno e non ha
bisogno di nessuna legge né di benedizioni. Non se ne può più. Di
vigliacchi che aggrediscono i diversi, neri, gialli, marroni, rossi e
gay solo perché sono diversi. Non se ne può più. Dei richiami alla
responsabilità degli altri, perché alla nostra ci pensiamo noi. Non
se ne può più. Degli evasori fiscali che sottraggono per puro
egoismo, alla comunità, il necessario per potersi definire civile.
Non se ne può più. Del buonismo pacificatore di chi non ha mai
condotto una battaglia in vita sua. Non se ne può più. Dei
baciapile per convenienza, quelli che i ceri li lasciano ardere
facendo scolare la cera sul corpo dell'amante assatanata. Non se ne
può più. Dei vigliacchi, dei paurosi, di chi non ha il coraggio di
dire la sua perché potrebbe far male a qualcuno e intanto annega
nella perenne infelicità. Non se ne può più. Di chi in campagna
elettorale promette e poi non mantiene, di chi dice “arrendetevi”
e poi non punta neppure un manico di ombrello. Non se ne può più.
Di chi farnetica sui rimborsi degli scontrini fiscali quando un
pensionato al minimo saccheggia i cassonetti dell'immondizia. Per
tutte queste ragioni, e parecchie di più, chi si sorprende che il 16
per cento degli elettori oggi, non è andato a votare, non capisce un
cazzo di cosa sta succedendo in Italia. E se nella Capitale la
percentuale degli astenuti raggiunge il 19 per cento, una ragione ci
sarà: “la colpa è del derby” direbbe LettaLetta. Ma la colpa
non è del derby, ma di una classe politica incapace di rappresentare
le esigenze della gente, di starla ad ascoltare, di aiutarla quando
sta affogando fra un mare di bollette scadute e un avviso di
pignoramento di Equitalia. Il fetore di questo paese marcio,
irrimediabilmente destinato a una fine ingloriosa, è entrato
dappertutto: nelle stanze con gli stucchi dorati di Montecitorio e
nelle baracche, nelle chiese e nei bar, nelle fabbriche e negli
ospedali e sta diventando sempre di più insopportabile, intriso
com'è dei miasmi della carcassa di una balena bianca spiaggiata. A
volte ci piacerebbe che anche nei nostri mari navigasse una baleniera
giapponese, una di quelle vere e proprie macchine da mattanza che
solo i giapponesi sanno costruire. Ma nei nostri mari navigano solo
gli yacht frutto di evasioni fiscali totali, di governatori di
regione che trusciano tutto quello che possono trusciare, di calzolai
con le suole sfondate, di gioiellieri che comprano oro a cifre da
strozzini, di cravattari tout court convenzionati con le banche. Nei
nostri mari non navigano più neppure i pescherecci, perché di pesce
non ce n'è. Cazzo, si sono mangiati pure quello.
oggi davvero grande, Max ma... "trusciare" dove l'hai preso?
RispondiEliminail correttore di bozze
"Trusciare" deriva dal dialetto (nobile) aquilano. Significa "scroccare", "mangiare a sbafo", "fumare a sbafo" e via dicendo. Bellissima la definizione "trusciantibus", che di solito scappa dopo un buon mezzolitro rosso...
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